
Ho avuto occasione di leggere il romanzo durante le ferie, quindi in totale relax, se pur infastidita dall’influenza e devo dire che mi è molto piaciuto nel complesso. Per quanto si svolga in un lasso di tempo relativamente breve, può essere considerato un romanzo di formazione dei due principali protagonisti, Vin e Tom. Ho da subito apprezzato molto Vincenzo (Vin), ben costruito e delineato, mai fuori degli schemi, al quale mi sono affezionata. La sua ossessione per alcune pratiche utili a tranquillizzarlo, la sua reticenza al contatto umano mi hanno indotto a pensare che possa essere un Asperger e senza che scada mai in una macchietta. Non facile. Non posso dire la stessa cosa di Thomas (Tom), che pur raccontato bene con il suo carattere spigoloso, forte all’apparenza ma debole dentro, ho odiato. Ho visto in lui un approfittatore pronto a cogliere al volo le occasioni per togliersi dai guai, e pazienza se a danno dei più deboli. Vorrebbe amore e rispetto per lui, ma è il primo a non concederlo ad altri, forse per aver perso la fiducia nel prossimo grazie a chi invece avrebbe dovuto proteggerlo.
Per il periodo storico in cui è ambientato, nel quale droga e prostituzione erano legati a doppio filo nel periodo adolescenziale, mi ha riportato alla mente Christiane F. e la Berlino degli anni 80.
La scrittura di Francesca è molto bella, a tratti poetica, abile a disegnare immagini, per poi perdersi in passaggi anonimi senza spessore.
Note dolenti, per me, di questo romanzo sono il finale, che avrei anticipato a un attimo prima, e alcuni (forse troppi) refusi e salti di consecutio verbale per essere un testo edito da una CE, ed è sinceramente un peccato.
Dicevo del finale, ho trovato la conclusione dell’autrice debole, forse motivata dal colpo di scena, ma è anche vero che ogni autore ha un motivo per concludere il proprio romanzo e ogni lettore vorrebbe una conclusione in linea con i propri sentimenti.
Come ho detto in principio, il mio giudizio complessivo è positivo e le mie sono considerazioni personali che non tolgono nulla alla buona riuscita del romanzo di cui ne consiglio la lettura.
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