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SIAMO TUTTI TUTTOLOGI

2021-03-25 19:35

Sabrina Mills

Flussi di pensiero, autrice, noir, sabrinamills, racconto, 2020, pensieri, incertezze, tuttologi, analfabeti, sotuttoio,

SIAMO TUTTI TUTTOLOGI

Un tempo esistevano i commentatori, parlo di quando avevamo solo radio e successivamente TV e molto dopo le prime pagine web, che parlavano solo se preparati e

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Un tempo esistevano i commentatori, parlo di quando avevamo solo radio e successivamente TV e molto dopo le prime pagine web, che parlavano solo se preparati e con qualcosa da dire attinente ai fatti. E fino ai primi duemila (gli anni) non eravamo soffocati da starlette, tronisti, finti vip, blogger, blogger fashion (che vor dì?) o dalle varie barbara D'Urso.

E poi che è successo? Come ci siamo persi?

E' successo che la cosiddetta rete, ha permesso a tutta una pletora di persone di dire la propria opinione, spesso non richiesta e spesso mai supportata da dati o fondamenti di qualunque genere. Con la scusa del diritto di parola e peggio ancora del diritto di stampa, siamo stati sommersi da programmi TV e paginate varie di blog e siti di informazione (gossip) che nulla aggiungono alla cultura dell'italiano medio, ottenendo anzi l'effetto contrario.

Ci siamo così ritrovati in compagnia di personaggi divenuti famosi perchè figli di, fidanzati di, senza sapere come poterci difendere. Non passa giorno senza essere raggiunti da informazioni, notizie riguardanti questi presunti vip e i loro fidanzamenti o rotture di fidanzamenti, tradimenti o dichiarazioni d'amore, gravidanze si / gravidanze no.

Questa overdose di informazione fa si che, una parte di italiani pensanti, rifiuti questa regressione culturale concentrandosi su temi più importanti, con un effetto indesiderato e probabilmente non calcolato. La restante parte di italiani, segue maniacalmente la deriva psico-sociale di questi pseudo vip diventandone parte attiva e fan sfegatati.

Oddio , mi sono persa,

Il titolo era stato pensato per un altro argomento, derivante senz'altro da quanto scritto sopra, ma meno complicato.

La possibilità di avere accesso a informazioni e poter connettersi con un infinito numero di persone (salvo vincoli numerici dettati dai vari social) ha dato voce al "cittadino inutile", nome mai più azzeccato per descrivere certi soggetti. I suoi commenti li troviamo sotto ogni post di amici e peggio ancora sotto ogni notizia di quotidiani online. Poco importa se sono veline Ansa, lui, il cittadino inutile, deve dire la sua e sopratutto, la sua è quella giusta. O perché era là, o perché il cugino della zia del compagno della badante del nonno passava di lì e ha sentito una notizia riportata. E nella propria opinione, non manca mai purtroppo, l'uso scellerato di termini "forbiti" storpiati o posti a casaccio abbinati agli ormai classici scambi a/ha, o/ho, e/è (senza considerare le varianti da esclamazione).

Mi sto perdendo di nuovo.

Ultimamente mi capita spesso, data la mia natura (o variante) di leggere post e/o commenti circa l'essere trav ( abbreviazione di travestito, sinonimo di crossdresser con variante sorellina) e/o trans (abbreviazione di transgender)

La maggior parte di questi post tenta di dare una definizione e una collocazione della parola e del soggetto che calzi a pennello per tutte quelle persone che incarnano tale essere. Ma, come spesso rispondo a qualcuno di questi, è che noi non siamo definizioni da vocabolario. Ognuna di noi lo è, trav, per motivi diversi, con aspettative diverse, con traguardi diversi e scopi ancora diversi. Senza considerare le preferenze sessuali di ognuna di noi. Per noi non vale l'equazione x=y. Forse potremmo essere variabili matematiche dove il cambio di un dato o fattore o altro (non sono mai stata molta ferrata in matematica, quindi trovate voi il termine adatto), possa dare un risultato diverso da ogni altro.

E mi sono limitata a considerare solo chi non ha pregiudizi nei confronti del "diverso".

Voleva essere un post, di quelli richiusi nei cuoricini, o nelle bellissime cornicette colorate di Facebook, ma temo di essermi dilungata un po' troppo. Buona vita