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IL PAESE DEI GALLI - 03

2021-03-22 20:38

Sabrina Mills

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IL PAESE DEI GALLI - 03

Alle sette, puntuale come sempre, la corpulenta Maria Sacchi stava tirando su la serranda del suo esercizio. A fianco dell’entrata un pacco di giornali, lasciat

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Alle sette, puntuale come sempre, la corpulenta Maria Sacchi stava tirando su la serranda del suo esercizio. A fianco dell’entrata un pacco di giornali, lasciato su una cassetta di legno dal dal distributore locale. Il suo era uno dei tre esercizi rimasti aperti dopo la fuga del grande traffico, oltre il bar di Gino. Insieme a questi, ancora resistevano la merceria, il tabacchino e il parrucchiere unisex, come è di moda dire ora.

Illuminò il locale e fece scorrere la tendina che copriva il piccolo murale dei latticini. Nato come panetteria, con il tempo si era piegata alle richieste dei turisti, estendendo la categoria di prodotti venduti e ormai quel piccolo locale si poteva trovare tutto il necessario per la spesa quotidiana. Alle sette e dieci, il furgone del panificio si fermò con il solito stridore di freni davanti all’uscio.

Un ragazzetto dal capello lungo e biondo scaricò le solite due ceste di pane. La siura Maria, lesta a chiudere la porta, osservava il fumo nero, emesso dallo scappamento del vecchio furgone.

- Marco spegni il furgone! Possibile che te lo dire tutti i giorni?

- Siura Maria, possibile, che tutti i giorni le devo dire che non lo posso spegnere?

- Di al padrone tuo di farlo sistemare, tutte le mattine mi annebbi il locale. Portale dentro su.

Chino all’indietro per compensare il peso delle ceste, sollevò sopracciglia e occhi, annuendo con un movimento del viso. A cui seguì, stancamente, un assenso.

- Sì, va bene.

Un copione stantio, rappresentato giorno dopo giorno, e che avrebbe visto ancora innumerevoli repliche nei giorni a venire. Se non fosse…

La siura Maria attese che il ragazzetto passasse dietro il bancone per svuotare le ceste nei porta pane di legno, sbirciò fuori dalla porta di ingresso e la chiuse a chiave. Raccolse un randello. Custodito di fianco al murale dei latticini e in silenzio si portò dietro al giovane. Ignaro di ciò che stava per accadere, stava svuotando l’ultima cesta e si apprestava a continuare il suo giro di consegne. Dall’alto della sua testa, la siura Maria, calò un colpo ligneo sul cranio dell’ignaro garzone, che stramazzò a terra rantolando. Per essere sicura, colpì il malcapitato con altre tre legnate ben assestate. Le sue parole si alternavano a ogni mazzata.

- Ti ho detto di spegnere il furgone! - urlò, colpendolo ancora.

Ripulì il randello con un grembiule di cotone e lo ripose al suo posto. Infilò il corpo esanime nelle ceste impilate e lo trascinò verso l’ingresso. Conosceva bene l’orario dei suoi clienti, ma a ogni modo, controllò che la via fosse deserta. Sollevò con un grande sbuffo la cesta e la spinse sul fondo del furgone, fece scorrere la portiera laterale e si infilò al posto di guida, non prima di aver richiuso la porta e appeso un cartello torno subito. Partì di gran carriera, lasciandosi dietro una cortina di fumo tossico, e si diresse verso il monte per abbandonare il mezzo.

Alle sette e trentacinque, era di nuovo dietro al banco, pronta a servire la prima cliente del mattino.

Continua...